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Il modo più importante con cui un artista opera intorno ai problemi dell'esistenza è attraverso le immagini che inventa, giudica e costruisce. — Pensiero Visuale di Arnheim

Il Pensiero Visuale è un libro poetico ed estremamente utile, è una vera e propria esplorazione della logica sull’immagine.

Tutti noi oggi, per prima cosa, pensiamo attraverso le immagini.

Rudolf Arnheim riesce ad applicare la teoria della Gestalt alla lettura delle opere ed all’analisi del modo in cui uomo le guarda.

Saper leggere e decodificare le immagini, è importantissimo, per poter comprendere a pieno un opera artistica, cominciando ai loro effetti inconsci sino all’idea razionale che viene associata.

Il modo più importante con cui un artista opera intorno ai problemi dell'esistenza è attraverso le immagini che inventa, giudica e costruisce.

Arnheim, Rudolf

Psicologo, teorico del cinema e critico dell’arte tedesco, naturalizzato statunitense, nato a Berlino il 15 luglio 1904. Tra i maggiori rappresentanti della Gestaltpsychologie, A. è al contempo uno dei più grandi teorici del cinema. Le sue rigorose ricerche sulla percezione dell’immagine cinematografica (sviluppate all’interno di una più ampia indagine sul mondo dell’arte), sulle leggi della composizione dell’inquadratura in relazione al soggetto che le osserva, sul rapporto tra percezione visiva e attività dell’intelletto sono un costante punto di riferimento negli studi sul cinema e sull’immagine in genere. Di famiglia ebrea, figlio di un fabbricante di pianoforti, A. fin da ragazzo mostrò un forte interesse per la musica, l’arte, la letteratura e il cinema. Si iscrisse alla facoltà di Psicologia dell’università di Berlino nel 1923, entrando in contatto con W. Köhler e M. Wertheimer e interessandosi alla psicologia della Gestalt, che aveva nella città tedesca il suo centro promotore, e si laureò quindi nel 1928 con una tesi sulla radice comune delle diverse forme di espressione artistica.

bibliografia

G. Aristarco, Storia delle teoriche del film, Torino 1951, pp. 87-92, 99-107, 1963², pp. 192-99, 202-11.

J.M. Kennedy, A commentary on Rudolf Arnheim’s approach to art and visual perception, in “Leonardo”, 1980, 13, pp. 117-22.

L. Pizzo Russo, Conversazione con Rudolf Arnheim, Palermo 1984.

E. Garroni, prefazione a R. Arnheim, La radio: l’arte dell’ascolto, Roma 1987, pp. I-XIV.

J. Aumont, L’œil interminable. Cinéma et peinture, Paris 1989 (trad. it. Padova 1991, pp. 68-89).

Pensiero e visione in Rudolf Arnheim, a cura di A. Garau, Milano 1989.

I. Verstegen, The thought, life and influence of Rudolf Arnheim, in “Genetic, social and general psychological monographs”, 1996, 122, pp. 197-213.

L. Esposito, Rudolf Arnheim, in “Filmcritica scuola”, 1999, 8, pp. 13-15.

 

[cfr. Daniele Dottorini – Enciclopedia del Cinema (2003)]

Puoi leggere l’articolo integrale sul sito della TRECCANI al seguente link