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Progetto in corso “Aspromonte”

La narrazione del Parco Nazionale dell’Aspromote, è il racconto di una serie di complesse azioni di salvaguardia e valorizzazione delle biodiversità vegetali ed animali presenti nel parco ad opera degli operatori di settore, e della cura da parte di alcuni abitanti.
Il territorio del parco ricopre un’area di 65.647,46 ettari e comprende 37 comuni all’interno della provincia di Reggio Calabria.
Dal 2018 inizio a documentare (in maniera concreta e strutturata) una serie di aree che rientrano nei confini del parco, ad incontrare e parlare con le persone che vi abitano, ma a novembre 2019 inizio a seguire Noemi Evoli ed Andrea Ciulla, due Guide Ufficiali del Parco Nazionale dell’Aspromonte e guide associate AIGAE. Queste due guide con la loro attività promuovono percorsi informativo conoscitivi attraverso i diversi sentieri per gruppi e fanno educazione ambientale con le scuole di ogni grado.
Oltretutto in collaborazione con l’Ente Parco svolgono l’attività professionale con fini di monitoraggio ambientale e faunistico su tutto il territorio interessato.
Seguire la loro attività mi permette di scoprire aree e percorsi nuovi, a capire come attraversare e narrare questi spazi, oltre che facilitano il rapporto con le piccole comunità presenti.
Il progetto che sto sviluppando ricopre un’area molto vasta, estremamente interessante sia per le caratteristiche morfologiche che geologiche del territorio, grazie all’individuazione dei suoi “paesaggi geologici” è stata avanzata la proposta di riconoscimento come Geoparco alla Commissione Internazionale UNESCO. All’intero di questo territorio ci sono delle comunità  con minoranze linguistiche riconosciute, il greco di calabria o grecanico, dove le associazioni culturali locali con le loro attività continuano a tenerla viva, e con alcune tradizioni di origine bizantina ancora in uso.

Viaggiare in Calabria significa compiere un gran numero di andirivieni, come se si seguisse il capriccioso tracciato di un labirinto. Rotta da quei torrenti in forte pendenza, non solo è diversa da zona a zona, ma muta con passaggi bruschi, nel paesaggio, nel clima, nella composizione etnica degli abitanti. È certo la più strana tra le nostre regioni.
(Guido Piovene)

Allo stato dell’arte ho già una buona documentazione territoriale di molte aree dalla costa Tirrenica a quella Jonica, ho conosciuto e scambiato informazioni con molte associazioni locali.
Essendo il territorio interessato dalla mia ricerca molto vasto, sto pianificando i viaggi al suo interno prevedendo dei pernottamenti, in tenda ed in strutture, sia per avere più tempo sulle singole aree, sia per instaurare un rapporto con le comunità.
Prevedo anche di collaborare con l’Ente Parco (con cui ho già dei contatti) per seguire e raccontare tutte le loro attività di monitoraggio del territorio e delle specie a rischio.
Il racconto che voglio sviluppare è di tipo audiovisivo, include anche l’uso di un piccolo drone non professionale (solo dove consentito e devo richiedere l’autorizzazione per alcune aree specifiche), attualmente sto lavorando in digitale ed in analogico con medio e largo formato (formato 4×5).